La presidenza più lunga
I poteri del capo dello Stato e la Costituzione

Giorgio Napolitano è stato l’unico Presidente rieletto. Una scelta, come affermato nel discorso del secondo insediamento, "pienamente legittima, ma eccezionale". Eccezionale non solo per la novità che ha interrotto una prassi consolidata, ma per il particolare contesto entro cui si è realizzata. Già nel corso del primo mandato l’attività di Napolitano si era dispiegata con un impatto del tutto peculiare sul sistema politico-istituzionale, ma i due mandati vanno guardati come un’esperienza unitaria. La figura del capo dello Stato è stata infatti costantemente al centro delle vicende politiche, nazionali ed internazionali, con tratti innovativi, a volte discussi e non sempre, e non da tutti, condivisi. Ma la "presidenza più lunga" dell’esperienza repubblicana non ha dato corpo ad un’anomala forma di presidenzialismo. Si è mantenuta nel solco costituzionale, a dimostrazione dell’elasticità propria del ruolo presidenziale all’interno del nostro regime parlamentare. Un "motore di riserva" nelle fasi di instabilità politica.

insegna Diritto costituzionale italiano e comparato nella UNINT-Università degli studi internazionali di Roma. È stato componente del Comitato di redazione della Commissione per le riforme istituzionali del 2013. Ha pubblicato, tra l’altro, "Il bipolarismo conflittuale. Il regime politico della seconda Repubblica" (con G. Pitruzzella, Rubbettino, 2007) e "La cittadinanza europea" (Il Mulino, 1994).

insegna Istituzioni di diritto pubblico nell’Università di Macerata dove è direttore del Dipartimento di Economia e diritto. Ha pubblicato, tra l’altro, "I nostri diritti" (Laterza, 2002) e "Istituzioni di diritto pubblico" (con M. Mazziotti di Celso, Cedam, 2015).

Editore: Il Mulino

Pubblicazione online: 2016
Isbn edizione digitale: 9788815328939
DOI: 10.978.8815/328939

Pubblicazione a stampa: 2016
Isbn edizione a stampa: 9788815264343
Collana: Saggi
Pagine: 288

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