Machiavelli e la crisi dell'analogia

Scritto nel 1513, testo cardine del pensiero politico occidentale, il “Principe” è concepito nell’orizzonte della crisi italiana da un intellettuale che aveva lucida consapevolezza della decadenza cui ogni ordinamento statale è destinato. Il principe nuovo qui delineato avrebbe dovuto valersi non più soltanto della lezione degli antichi, ma anche della lunga esperienza delle cose moderne. Ecco manifestarsi in questo quadro l’inefficacia dell’analogia storica: la sola conoscenza delle azioni “delli uomini grandi” non era più una bussola sufficiente a orientarsi nel presente. Il libro guarda al grande edificio conoscitivo machiavelliano come strumento di analisi politica utile ad arginare l’impeto della fortuna, come una teoria della virtù nel suo rapporto con la storia.

è ricercatore di Letteratura italiana nell’Università di Bari. Ha curato un’edizione commentata del “Principe” (BUR, 2008) e “Nova scientia tentatur. Introduzione al Diritto universale di Gianbattista Vico” (Ed. di Storia e Letteratura, 2010).

Editore: Il Mulino

Pubblicazione online: 2015
Isbn edizione digitale: 9788815326058
DOI: 10.978.8815/326058

Pubblicazione a stampa: 2015
Isbn edizione a stampa: 9788815259943
Collana: Studi e Ricerche
Pagine: 192

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