Referendum e democrazia
Una prospettiva comparata

L'istituto referendario viene di volta in volta considerato anticamera di un "inferno plebiscitario", vale a dire strumento suscettibile di aprire la strada a governanti e regimi non democratici; residuo archeologico di una democrazia degli antichi (diretta e autoritaria) in contrapposizione a quella dei moderni (rappresentativa e liberale); espressione di "democrazie naïf" come nell'esperienza svizzera o in quella californiana. Eppure, al referendum si è fatto ampio ricorso per le decisioni sull'integrazione europea (ben 34 volte tra il 1972 e il 2003), mentre decine di consultazioni hanno segnato le transizioni alla democrazia dei regimi comunisti dell'Europa centro-orientale. Dall'analisi svolta in questo lavoro emerge come il fenomeno referendario sia frutto della commistione delle stesse istanze liberali e democratiche e della stessa storia politica che hanno prodotto quella forma di governo che chiamiamo democrazia liberale.

è ricercatore di Scienza della politica nella Facoltà di Scienze politiche "Cesare Alfieri" dell'Università di Firenze. Ha curato la pubblicazione di "Democrazie e Referendum" (con M. Caciagli, Laterza, 1994) e di "The Referendum Experience in Europe" (con M. Gallagher, Macmillan, 1996).

Editore: Il Mulino

Pubblicazione online: 2009
Isbn edizione digitale: 9788815143587
DOI: 10.978.8815/143587

Pubblicazione a stampa: 2003
Isbn edizione a stampa: 9788815094575
Collana: Il Mulino/Ricerca
Pagine: 376

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