Il diritto muto
Neuroscienze, conoscenza tacita, valori condivisi

Esiste un diritto muto che nessuno ha mai verbalizzato, cui ci assoggettiamo in modo inconsapevole. L’uomo dei primordi, privo di linguaggio articolato, non poteva avere altro sistema giuridico che questo. E oggi? Secondo la tesi esposta nel libro, quel diritto inarticolato ha fatto posto a un diritto autoritativo e a un diritto spontaneo ma cosciente; tuttavia non è mai scomparso e svolge un ruolo di rilievo nella nostra cultura e nella nostra società. Per illustrare questo tema nella sua complessità, l’autore ha interpellato non solo la storia, la filosofia, il cognitivismo, ma anche l’etologia, le neuroscienze, la biologia, secondo un approccio che si basa tanto sulla speculazione teorica quanto sui dati sperimentali.

- insigne maestro del diritto comparato - è professore emerito e accademico dei Lincei. Tra i suoi libri vanno ricordati "Introduzione al diritto comparato" (Utet, V ed. 1992), "Il contratto" (con G. De Nova, Utet, 2 voll., III ed. 2004), "Sistemi giuridici comparati" (con A. Gambaro, Utet, III ed. 2008) e, per il Mulino, "Antropologia giuridica" (2007).

Editore: Il Mulino

Pubblicazione online: 2015
Isbn edizione digitale: 9788815322661
DOI: 10.978.8815/322661

Pubblicazione a stampa: 2015
Isbn edizione a stampa: 9788815257413
Collana: Saggi
Pagine: 184

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