Dentro i Ds

Dalla svolta della Bolognina nel 1989 il maggiore partito della sinistra italiana è profondamente cambiato. L'organizzazione si è progressivamente alleggerita: il numero delle strutture periferiche si è dimezzato e la loro attività di proselitismo è molto diminuita. I nuovi iscritti sono in media più giovani, con un'istruzione di livello superiore e un'appartenenza più labile in termini di classe sociale e di tradizione familiare. A fronte di questi cambiamenti, il riorientamento ideologico in senso riformista operato dai leader a partire dai primi anni '90 non ha convinto la maggioranza degli iscritti. Nella cultura politica degli aderenti ai Ds predominano elementi di tradizionalismo e conservatorismo, che si esprimono in una forte condanna del capitalismo e degli Usa come potenza imperialista. L'insoddisfazione per la de-radicalizzazione del partito spinge inoltre i neoiscritti a giudicare favorevolmente la personalizzazione della politica, il rapporto immediato e diretto tra leader e cittadini. Tale orientamento può far pensare che, anche a sinistra, si vada affermando un modello di "partito personale" in cui il capo è il principale centro di identificazione, l'organizzazione una macchina al servizio del leader e l'appartenenza sempre più intermittente. Questa prima inchiesta nazionale sugli aderenti ai Democratici di sinistra mostra una difficile sedimentazione di culture diverse, insieme a stridenti contraddizioni tra innovazione e continuità.

insegna Sistemi politici comparati nella Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Bologna. Tra le sue pubblicazioni segnaliamo "Political Parties, Games and Redistribution" (Cambridge University Press, 2001).

Editore: Il Mulino

Pubblicazione online: 2009
Isbn edizione digitale: 9788815141248
DOI: 10.978.8815/141248

Pubblicazione a stampa: 2007
Isbn edizione a stampa: 9788815120243
Collana: Studi e Ricerche
Pagine: 176

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