Europeizzazione e rappresentanza territoriale
Il caso italiano
Nell'ultimo ventennio, anche in Italia la rappresentanza democratica è stata
investita da importanti mutamenti, tra cui il ridimensionato ruolo dei partiti come
detentori privilegiati dell'accesso alle sedi decisionali, l'emergere di nuovi attori o
la trasformazione organizzativa dei vecchi, la diffusione di nuovi stili amministrativi
e lo sviluppo di forme di regolazione di tipo concertativo, specie a livello regionale e
locale. Il volume offre un'interpretazione originale di tali fenomeni, scegliendo il
processo di europeizzazione e, soprattutto, i fondi strutturali come lente attraverso
cui guardare alle trasformazioni avvenute in questi anni. Viene così ricostruito
l'intreccio di fattori endogeni ed esogeni che, con tempi e modalità differenti, hanno
attribuito alle regioni italiane un inedito ruolo di "arene" e "attori" della
rappresentanza territoriale. Tra i risultati più interessanti di tale processo vi è
stato lo spostamento di equilibrio nel rapporto centro-periferia a livello nazionale e
lo svilupparsi di rapporti diretti con le istituzioni europee e con le altre regioni
presenti a Bruxelles. Una vera e propria "rivoluzione silenziosa" a intensità variabile,
che in questo contributo viene per la prima volta indagata a fondo.